Mobilitazione per i rider. Domani proteste e presidi in 10 città
Proteste contro la decisione di Uber Eats di lasciare l’Italia. Domani previste mobilitazioni per i riders in 10 città.
Roma – Giornata di proteste domani in 10 città italiane. I sindacati manifesteranno infatti in difesa dei riders e contro la decisone di Uber Eats di lasciare l’Italia. Secondo NldiL Cgil l’azienda statunitense ha deciso di abbandonare il Paese “senza preoccuparsi del destino di circa 3.000 rider – scrivono nella nota – tutti collaboratori autonomi occasionali e con partite Iva”.
Il sindacato ha infatti proclamato, per domani 14 luglio una giornata di mobilitazione nazionale in solidarietà dei molti ridere rimasti senza lavoro dopo la decisone di Uber Eats Italia di cessare le attività di consegna a partire dal 15 luglio.
“Inaccettabile il comportamento di Uber Eats”
La chiusura di Uber Eats Italia rappresenta un vero e proprio shock per i lavoratori impegnati nei servizi di consegna di cibo. Saranno circa 3mila i rider che resteranno a piedi a seguito della decisione della multinazionale americana. Ad aggravare la loro situazione è il fatto che non potranno godere di alcun ammortizzatore sociale, dato che si tratta di lavoratori autonomi e non dipendenti.
“Un comportamento inaccettabile – commenta Roberta Turi, segretaria nazionale NldiL CGIL – queste multinazionali non possono considerare ‘usa e getta’ il nostro territorio e i nostri lavoratori, senza avere alcuna responsabilità sociale”. Le richieste del sindacato sono quelle di avere più sicurezza e tutele per lavori di queto tipo, in modo da non avere più distinzioni e categorie di lavoratori di serie A e lavoratori di serie B.