Il Tg La7, in un servizio sul caso Orlandi, ha parlato di un carteggio che porterebbe a una pista familiare legata allo zio di Emanuela.
Spuntano nuove piste nel già intricato caso di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983. In una di queste comparirebbe il nome di Mario Meneguzzi, deceduto da tempo e marito di Lucia Orlandi, zia paterna della ragazza.
Secondo un servizio del Tg La7, qualche mese dopo la scomparsa di Emanuela, l’allora Segretario di Stato Vaticano Agostino Casaroli scrisse per posta diplomatica a un sacerdote sudamericano, inviato in Colombia da Papa Giovanni Paolo II, che per anni era stato il consigliere spirituale della famiglia Orlandi.
Nella missiva, il Cardinale chiedeva al religioso se fosse a conoscenza delle presunte molestie fatte da Meneguzzi a Natalina Orlandi, sorella maggiore della ragazza scomparsa.
Secondo La7, il sacerdote sudamericano rispose affermativamente aggiungendo che Natalina aveva paura perchè lo zio l’aveva minacciata. Infatti, se avesse parlato, le avrebbe fatto perdere il lavoro alla Camera dei Deputati che lui stesso, in quanto gestore del bar, le aveva procurato.
Il carteggio, ora al vaglio del promotore di Giustizia Vaticano e della Procura di Roma, aprirebbe all’ipotesi di una pista familiare.
Una chiara somiglianza, secondo La7, emergerebbe tra la foto di Meneguzzi e l’identikit, fatto da un vigile e da un agente di polizia, dell’uomo che fu visto parlare con Emanuela la sera della scomparsa.
Le indagini, sempre in base al servizio di Tg La7, starebbero confrontando le dichiarazioni di Natalina Orlandi, che in un verbale raccontò delle presunte molestie, con tutte le carte della prima inchiesta per valutare se, effettivamente, la chiave della vicenda sia all’interno della famiglia.