De Rossi ha vinto la causa contro La Repubblica: il risarcimento andrà al Bambin Gesù
Daniele De Rossi vince la causa per diffamazione contro La Repubblica e devolve l’intero risarcimento ricevuto al reparto oncologico del Bambin Gesù.
Ha querelato La Repubblica per un articolo scritto nel 2019 e ha vinto la causa. È lo stesso Daniele De Rossi a dare la notizia all’ANSA.
L’ex azzurro, campione del mondo nel 2006, ha infatti annunciato di aver vinto la causa per diffamazione intentata contro il giornale La Repubblica, per un articolo titolato “La rivolta di De Rossi e dei tre senatori contro Totti”, pubblicato il 30 maggio 2019.
“L’articolo – spiega De Rossi in una dichiarazione – supponeva una fronda all’interno del club durante la stagione”, anche nei confronti del tecnico Eusebio Di Francesco, “ed ebbe un grande impatto e creò molte polemiche, a Roma e nel mondo del calcio, vista la caratura dei personaggi, la grande, antica amicizia tra Totti (divenuto dirigente) e me, nonché il rapporto che legava me all’epoca capitano della Roma e il tecnico Di Francesco”.
In seguito alla pubblicazione dell’articolo, De Rossi aveva immediatamente contestato con una dichiarazione all’ANSA la ricostruzione fatta dal giornale, definendola “totalmente falsa, diffamatoria e lesiva del suo onore e della sua reputazione”.
La sentenza
Il 16 maggio scorso, dunque, il Tribunale di Roma ha dato ragione al giocatore, rappresentato dall’avvocato Antonio Conte e dal suo studio legale, e ha condannato il giornale La Repubblica, il direttore e i due autori dell’articolo ad un risarcimento danni per un ammontare di 27mila euro, più il pagamento delle spese legali (circa 9mila euro).
De Rossi ha quindi fatto sapere che devolverà l’intera somma al reparto oncologico dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma.
“È stato dimostrato che quelle ricostruzioni infamanti che mi avevano profondamente ferito e amareggiato, erano totalmente false – afferma De Rossi -. Nessuno mi restituirà la serenità che ho perso in quel periodo, quando sono stato accusato di comportamenti lontani anni luce dalla mia storia umana e professionale. L’unica mia consolazione è che a beneficiare del risultato di questa causa sarà il reparto oncologico dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma”.