Primavalle e Casal Palocco: il Dj “anti-droga” Anicieto lancia il suo “j’accuse” contro canne facili e musica trap

Dj Anicieto.Fonte: Facebook.com, Official page

Il Dj anti-droga Roberto Anicieto sui fatti di Primavalle e Casal Palocco: “Il mondo digitale si è impossessato della mente dei ragazzi, alterandone la personalità”

Roberto Anicieto, Robbie per i suoi followers, in arte Dj Anicieto, da molti anni ha sviluppato una chiara e precisa opinione sulle droghe, più o meno leggere e sui mali che affliggono la generazione dei giovanissimi. Li conosce, li frequenta, in molti accorrono ai suoi eventi. Ed è un prezioso testimonial in moltissime iniziative a contrasto delle derive sociali cui è esposta la gen Z.A Roma, un ragazzo di 17 anni ha accoltellato Michelle per ben 6 volte– ha puntualizzato il Dj anti-droga – abbandonandone il corpo in un carrello della spesa quasi fosse un rifiuto“. E ancora: “A Napoli un giovanissimo ha ucciso con 8 fendenti un 18enne per una ragazza contesa. Pochi giorni fa, sempre Napoli, due 16enni hanno ammazzato di botte Fiedrick, un clochard di 43 anni. Non dimenticando la tragedia di Casal Palocco. Episodi del genere non finiranno qui”.

Il “j’accuse” del Dj anti-droga è tutto diretto ai modelli di comportamento espressi e celebrati dalla musica trap e dal troppo facile accesso a droghe più o meno leggere. “Ascoltano la musica trap – prosegue – e diventano piccoli criminali, provano la purple drunk e ci restano secchi, si fanno le canne e perdono il contatto con la realtà“.

Un ambiente che ben conosce, Roberto Anicieto: in passato è stato un componente della Consulta per le politiche antidroga di Palazzo Chigi, testimonial di numerose campagne di sensibilizzazione sugli effetti di alcool e stupefacenti e, soprattutto, conosce molto bene i ragazzi di questa nuovissima generazione.

Dj Anicieto: “Tanta solidarietà ai famigliari delle vittime. Se fossi genitore sarei veramente preoccupato”

Dj Anicieto. Fonte: Facebook.com Official Page

“Quel che mi sconvolge è la sproporzione del danno. Ragazzini nemmeno 18enni – sottolinea Dj Anicieto – armati di coltelli e pistole che escono per fare risse. In strada si vedono adolescenti travestite da trentenni che bevono e si drogano come le sanguisughe e il giorno dopo non ricordano più niente”.

E nel tentativo di dare un senso ad una deriva sociale, incomprensibile ai più, Anicieto punta il dito contro il fenomeno più sconvolgente degli ultimi anni. “I giovani ‘post-Covid– puntualizza – sono confusi ed il mondo digitale si è impossessato della mente di troppi giovanissimi, alterandone la personalità“. Una generazione di giovani smarriti, quindi, “incollati a smartphone e computer” alla disperata “ricerca di un’identità. Si sono cibati degli insegnamenti disdicevoli della musica trap, nutrendosi di tutta la violenza che vomitano quotidianamente i social network”.