Muore a 68 anni il talento della Lazio, Vincenzo D’Amico. Malato da tempo, era stato protagonista dello scudetto biancoceleste nella stagione ’73-’74
“Mi dicono che i malati oncologici tirano fuori forze insaspettate! Io ci sto provando!” Così Vincenzo D’Amico ai suoi followers, in un post fissato sui social nel maggio scorso.
Malato da tempo di cancro, le sue condizioni si erano aggravate nell’arco di pochi giorni.
68 anni, era stato uno dei protagonisti della stagione sportiva – il 1974 – che regalò lo scudetto alla sua Lazio, quella di Maestrelli e di Giorgione Chinaglia. Per 16 anni fu uno dei portacolori della squadra, dal ’71 all’ ’86, con una breve parentesi che lo vide nel Torino: 336 presenze e 49 reti.
Commentatore sportivo apprezzato ed arguto, da tempo continuava la sua battaglia contro il tumore in silenzio: soltanto di recente, infatti, aveva pubblicamente ammesso le sue sofferenze.
Commozione ed affetto nei saluti al “coraggioso capitano” dall’intera compagine della S.S. Lazio e dal suo presidente, Claudio Lotito.
“Vincenzino, come tanti lo hanno sempre continuato a chiamare – si legge in una nota affidata al sito ufficiale della società – ha fatto innamorare i tifosi di diverse generazioni con le sue magie in campo ed il suo infinito attaccamento alla maglia”. E, dopo il pensiero rivolto dal presidente Lotito e da tutta la società alla famiglia, stretta in un abbraccio ideale, la conclusione in un saluto: “Non ti dimenticheremo mai, Vincenzo”.