Nella prima giornata dell’evento Fenix, la ministra Roccella ha spiegato che i concetti di famiglia e filiazione sono a rischio.
“C’è bisogno di una rivolta a difesa dell’umano. La famiglia, la filiazione, sono il cuore, sono le basi dell’umano ma ora sono a rischio”. A dirlo è la ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, nella prima giornata dell’evento Fenix organizzato dalla giovanile di Fratelli d’Italia, Gioventù nazionale, al laghetto dell’Eur.
Ospitata insieme a Giulio Tremonti e a Maria Rachele Ruiu (ProVita e Famiglia) al tavolo ‘Lo chiameremo futuro, coordinate per portare in alto la famiglia e la natalità’, la ministra ha detto che “la maternità è una parola ormai cancellata”.
“Questo tentativo di dare i nomi dei bambini ai cani, è sintomo di un bisogno che evidentemente c’è, però viene trasferito sugli animali. Anche Papa Francesco ha ricordato che dentro i passeggini trovi i cani ormai…Questa è una spia della situazione che stiamo vivendo”, ha aggiunto spiegando che la natalità è vista come sbagliata. Un pensiero che, secondo la ministra, deriva “dall’élite scientifica degli anni 60”.
La ministra Roccella ha dichiarato che le prime attività del governo si sono concentrate sulla famiglia e la filiazione: “Abbiamo rimesso al centro questi temi anche con volontà di intitolare il ministero alla natalità“.
Inoltre, a proposito della maternità surrogata, ha detto che “il disegno di legge contro l’utero in affitto è un punto importante perché si sta cercando di svilire il senso di essere madre e padre”.
“Mettere tutto sul mercato – ha concluso Eugenia Roccella – come si può comprare un gamete o affittare un utero, mettendo poi da parte la madre o il padre, ferisce la dignità del bambino e della genitorialità. Quindi ora dobbiamo riconoscere socialmente l’essere madri e padri, perché non può essere un ostacolo ‘essere genitori’ ma deve diventare socialmente premiante”.