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Omicidio della 17enne a Roma: Differenza Donna lancia un grido d’allarme alle istituzioni per femminicidi

Una distesa di sagome nere a ricordare le vittime di femminicidio in Italia (Immagine di archivio)
Una distesa di sagome nere a ricordare le vittime di femminicidio in Italia (Immagine di archivio) – Cronacalive.it

La presidente di Differenza Donna: “la violenza maschile sta divenendo più cruenta e più rapidamente pericolosa nei giovani uomini. Vogliamo contarci da vive e vogliamo vive le nostre figlie”.

In seguito all’omicidio di Maria Michella Causo, la 17enne accoltellata e ritrovata in strada a Roma in un sacco della spazzatura all’interno di un carrello della spesa, la presidente di Differenza Donna Aps Elisa Ercoli lancia un grido di allarme alle istituzioni sulla gravissima questione dei femminicidi.

“A seguito dell’ultimo femminicidio di una ragazza di 17 anni a Roma, lanciamo un grido di allarme alle istituzioni al Governo, alla ministra Roccella e alla presidente del Consiglio Meloni come a tutte le forze di opposizione” afferma la presidente.

“L’uccisione di una giovanissima donna – aggiunge – deve sconvolgerci e farci capire che, come l’Istat ci ha anche più volte detto, la violenza maschile sta divenendo più cruenta e più rapidamente pericolosa nei giovani uomini. Questo dato sconfortante e terribile ci racconta molto del nostro Paese Italia e di come, a differenza di altri paesi d’Europa, fatichiamo a costruire politiche sistemiche di contrasto alle discriminazioni di genere mantenendo un sistema di sperequazione e iniquità contro le donne e quindi di privilegi e potere patriarcali per gli uomini”.

Per Ercoli è necessario “un cambio di passo repentino subito, abbiamo bisogno di investimenti nella formazione, nella sensibilizzazione e nelle campagne che diano nuovi modelli relazionali, abbiamo bisogno di opportunità per le donne di autonomia, di formazione, di lavoro, abbiamo bisogno di non sprecare i fondi del Pnrr che sono la nostra ultima disperata chance di finanziare massicciamente una vera rivoluzione di civiltà. Vogliamo – conclude – contarci da vive e vogliamo vive le nostre figlie.”