Metà Paese risulta essere a rischio per quanto riguarda la sanità e i servizi, secondo il rapporto Crea.
Arriva il nuovo rapporto Crea per quanto riguarda la distribuzione delle prestazioni sanitarie e dei servizi ad esso legati in tutto il Paese.
I risultati non sono buoni, tutt’altro, ed evidenziano una situazione di precarietà sanitaria per un’enorme quantità di cittadini italiani. Secondo il rapporto Crea, il Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità” sarebbero circa 29 i milioni di cittadini per cui l’accesso alla sanità sarebbe a rischio.
A ricevere un voto ottimo sono solo tre regioni, ovvero Trento, Bolzano e Veneto, poi altre 5 Regioni “promosse” – ma con punteggi più bassi rispetto alle prime tre – 7 Regioni rimandate e 6 bocciate totalmente. Il rapporto “Le Performance Regionali” del Crea restituisce quindi uno scenario in cui si vede un’Italia spaccata in due. La maggior part dei cittadini che potrebbero registrare difficoltà, infatti, appartengono a regioni del Centro-Sud.
Tra le Regioni che risultano essere bocciate ci sono Sardegna, Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata e Puglia, dove i livelli di punteggi delle performance sono sotto il 32% della prestazione massima raggiungibile. Tutte del Centro–Sud: una situazione che evidenzia la non equità della situazione sanitaria nazionale. Rimandate Abruzzo, Molise, Umbria, Lazio, Friuli, Liguria e Valle D’Aosta, le quali ottengono livelli tra il 37 e 43%.
Superano l’esame Marche, Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte e Lombardia (47-49%), mentre le più virtuose – come abbiamo visto – ottengono punteggi che superano il 50%. Le valutazioni sono state stilate da più di 100 esperti in vari settori: economici, sanitari, industriali, servizi, ecc.