Cronaca

Omicidio in carcere, l’intervento dei sindacati di polizia penitenziaria: cronaca di una morte annunciata

Carcere di Velletri – Cronacalive.it

Velletri, omicidio in carcere dopo una lite tra detenuti: l’intervento dei sindacati della polizia penitenziaria.

Aggredito a calci e pugni nella sua stanza: così è stato ucciso Marcos Schinco, cittadino brasiliano di 43 anni, aggredito dal suo compagno di cella Federico Brunetti, un detenuto italiano di 26 anni.

L’aggressione è avvenuta nel carcere di Velletri e a nulla è servito l’intervento degli agenti della polizia penitenziaria.

L’omicida, affetto da problemi psichiatrici, si trovava in carcere per resistenza, minaccia e lesioni a pubblico ufficiale e al momento è in isolamento.

Emergenza carcere

A commentare la vicenda è intervenuto Aldo Di Giacomo, segretario generale S.PP., il sindacato della polizia penitenziaria.

“L’omicidio nel carcere di Velletri del compagno di cella, ad opera di un detenuto con problemi psichiatrici, che certamente non doveva trovarsi in quella cella, segna il punto estremo dell'”emergenza carcere” che tocca vite umane.

Nei giorni scorsi nell’Sos che abbiamo lanciato a politici, magistrati, esponenti della cultura, dell’informazione, della società civile abbiamo messo tra le priorità la riapertura di strutture apposite (ex ospedali psichiatrici giudiziari) ove poter adeguatamente trattare e contenere persone che hanno commesso gravi crimini e che presentano problemi di natura psichiatrica, persone queste oggi abbandonate all’interno delle normali carceri con seri danni per la loro stessa salute e per tutti coloro che sono costretti a subirne la convivenza spesso insostenibile sino, come è accaduto a Velletri, a commettere omicidio“.

Omicidio in carcere: gravi critiche al sistema dall’Osapp

L’omicidio di Velletri solleva il grave problema dell’eccessiva e persino indebita presenza di detenuti con problematiche simili nelle carceri ordinarie, spesso senza un adeguato servizio di psichiatria interna”, ha affermato Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), che ha poi evidenziato “la responsabilità di una gestione penitenziaria approssimativa e inadeguata”, attribuendola all’attuale Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

“Anche in situazioni come queste, il personale di Polizia Penitenziaria viene abbandonato al proprio destino a causa di una costante disorganizzazione e una crescente carenza di organico”.

“L’evento tragico di Velletri solleva serie preoccupazioni riguardo alle condizioni di detenzione per i detenuti con problemi psichiatrici e richiama l’urgenza di un’adeguata assistenza medica e psichiatrica all’interno delle strutture carcerarie”.

Il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria SPP, Aldo Di Giacomo – Cronacalive.it

La necessità di una revisione delle politiche penitenziarie

L’Osapp chiede alle “autorità competenti di intervenire immediatamente per affrontare questa situazione, garantendo la sicurezza di tutti i detenuti e del personale penitenziario.

La drammaticità dell’incidente e le critiche sollevate dall’Osapp pongono l’attenzione sulla necessità di una revisione delle politiche penitenziarie e dell’allocazione dei reclusi per affrontare efficacemente le problematiche psichiatriche dei detenuti.

La sicurezza e il benessere fisico e psichico di tutti coloro che si trovano all’interno delle carceri richiede un sistema penitenziario adeguato, organizzato e in grado di garantire un’assistenza appropriata anche per coloro che necessitano di cure psichiatriche specifiche”.