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Incidente Casal Palocco, i due di The borderline spariti dai radar. Fuga all’estero?

 

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Vito Lojacono (dalla sua pagina Ig) e Matteo di Pietro. Roma.CronacaLive.it

Incidente Casal Palocco, è l’ipotesi della fuga all’estero di Matteo Di Pietro e Vito Loiacono a far discutere. Viterbo, Spagna o Turchia?

Sulla graticola dal momento in cui il suv Lamborghini si è fiondato sulla piccola Smart, provocando la morte del piccolo Matteo Proietti, ora i quattro youtuber sembrano essere spariti dai radar.

Di Matteo Di Pietro già si sapeva che avesse lasciato Roma per rifugiarsi nella vicina Viterbo, per cercare di sottrarsi all’ira e all’indignazione della comunità. Ma dopo il taglio del loro canale YouTube e, soprattutto, in attesa dell’approfondimento sullo stato del giovane al momento dello schianto, voci sempre più insistenti danno il giovane rifugiato in Spagna.

Per Vito Lojacono, invece, la meta identificata per fuga potrebbero essere la Turchia, anche se si tratta pur sempre di voci non confermate.

Insulti, minacce, la reazione della piattaforma di video sharing e le pesantissime accuse a loro carico, rendono il momento particolarmente difficile da affrontare per i quattro The Borderline.

Aggressioni vere e proprie a mezzo social non solo per Pietro Di Matteo, Vito Lojacono, Gaia Nota ed Alessio Chiaffaroni (i quattro youtuber a bordo della Urus) ma anche per le loro famiglie e rispettivi fidanzati: il mondo del web sembra essersi scatenato in un vero e proprio linciaggio mediatico. Perfino il noleggiatore del suv Lamborghini, Gabriele Morabito, non è rimasto indenne da offese, insulti e minacce ai suoi famigliari.

Matteo Di Pietro risulta formalmente a piede libero ed ancora in possesso del passaporto.

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Casal Palocco, il conducente della Lamborghini e lo schianto fatale al piccolo Manuel Proietti. Roma.Cronacalive.it

Ancora a piede libero nonostante pendano sulla sua testa capi di imputazione pesantissimi, Matteo Di Pietro è comunque rimasto a piede libero: l’impossibilità di stabilire, dopo il primo drug test, se il giovane avesse assunto cannabis al momento di mettersi alla guida o in un passato più remoto, non ha consentito il fermo. Ed ecco perchè la procura ha richiesto un approfondimento dell’esame tossicologico, che potrebbe aggravare ulteriormente la posizione del ragazzo.

Tutti elementi che, messi insieme, potrebbero indurre Di Pietro a colpi di testa come quella fuga all’estero di cui, nelle ultime ore, si vocifera con insistenza. Anche perché il giovane risulterebbe tutt’ora in possesso del passaporto.

Resta il fatto che tanto Di Pietro, quanto Lojacono, da giorni sono spariti anche dal web: il profilo di Matteo risulta oscurato e quello del “socio” Vito è muto dagli istanti subito successivi all’incidente. Amici e conoscenti di quest’ultimo lo avrebbero localizzato addirittura in Turchia.

Per tentare di far abbassare i toni, la famiglia di Matteo Di Pietro affida ai propri legali un messaggio destinato alla stampa: “Il nostro silenzio fino ad oggi è dovuto al rispetto per il dolore straziante di una famiglia che ha perso un figlio. Ci sentiamo profondamente addolorati e distrutti per quanto accaduto. Non ci daremo mai pace“.