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È nato il team di Comunità, il nuovo progetto per favorire l’inclusione di quartiere

Team di Comunità – Cronacalive.it

Il team di Comunità offrirà sostegno e aiuto agli abitanti del quartiere Flaminio per favorire l’inclusione di persone anziane e con disabilità.

Si chiama “La salute a casa“, ed è il nuovo progetto realizzato dalla Asl Roma 1 con il II Municipio: un network costruito con le associazioni di volontariato e i servizi di zona per favorire l’inclusione di persone anziane e con disabilità.

Presentato nella giornata di sabato 17 giugno, il team di Comunità ha previsto la realizzazione di 20 stand di servizi al cittadino operativi presso il villaggio Olimpico, dove sarà possibile prenotare gli appuntamenti per gli screening oncologici e ricevere informazioni antitruffa a cura della Polizia di Stato.

Ma non solo.

Presso gli stand del villaggio Olimpico, infatti, verranno effettuate dimostrazioni sportive e tantissime attività informative, allo scopo di contrastare la solitudine che colpisce sempre più persone e facilitarne l’accesso ai servizi socio sanitari disponibili.

Un team di Comunità per sostenere i cittadini fragili

Con sede in via degli Olimpionici 17, il team di Comunità offrirà quindi sostegno e aiuto a tutti i cittadini che abitano nel quartiere Flaminio, e garantirà la presa in carico dei pazienti attraverso tutti gli specialisti della Asl insieme alla Comunità di Sant’Egidio, alla Caritas e al II Municipio.

“Dobbiamo creare dei percorsi di cura per tutte le persone fragili – ha sottolineato il commissario straordinario della ASL Roma 1, Giuseppe Quintavalle – che in maniera continuativa devono avere innanzitutto uno sportello di orientamento quando ne hanno bisogno, e poi deve essere assicurata loro la presa in carico integrata. Gli ultimi studi che abbiamo realizzato hanno fatto emergere che una delle gravi malattie della società contemporanea è la solitudine. E proprio su questo aspetto dobbiamo intervenire con delle figure speciali. Non solo con questa iniziativa ma con sperimentazione più ampia. La ASL Roma 1 è già all’opera per essere soggetto attivo, anche in considerazione dell’importanza strategica dei territori”.

“Dopo lungo tempo – ha detto la presidente del Municipio Francesca De Bello – riusciamo finalmente ad aprire questo presidio sanitario, necessario qui all’indomani della chiusura delle strutture Asl al quartiere Flaminio. È una iniziativa di grandissima importanza per dotare il territorio di un presidio e far sì che gli operatori possano essere fisicamente vicini ai cittadini, laddove il principio della domiciliarità dei servizi diventa di vitale importanza. Il progetto si conclude formalmente il 31 dicembre, ma lo porteremo avanti calandolo ancora di più sulle esigenze del territorio”.

Team di Comunità stand Polizia di Stato – Cronacalive.it

La partecipazione al progetto della Polizia di Stato

Carmine Belfiore, il Questore di Roma, ha ribadito la partecipazione della Polizia di Stato all’iniziativa: “Stiamo facendo una campagna a tappeto anche attraverso studi medici e parrocchie perché è un messaggio che dobbiamo far arrivare velocemente. Tante persone anziane sono completamente sole e deboli e i criminali che vanno porta a porta a truffarli incidono proprio sul loro essere vulnerabili. Noi ci siamo sempre – ha concluso rivolgendosi ai partner del progetto – voi potete aiutarci ad arrivare a loro”.

Tra i numerosi interventi anche quello dell’avvocato Laila Perciballi, recentemente nominata Garante dei diritti delle persone anziane di Roma “Occorre l’impegno di tutti per non lasciare sole le persone anziane: creiamo relazioni fra le generazioni, portiamo a casa i nostri nonni e permettiamogli di vivere dove hanno sempre vissuto. Ai tempi della pandemia ho “adottato” una mia vicina di casa anziana e sarebbe bello se questo modello si diffondesse ancor di più, per far sentire meno soli gli anziani, non farli cadere nelle truffe e farli sentire parte del nostro tessuto sociale”.

La presentazione si è conclusa con l’intervento del mons. Vincenzo Paglia, impegnato con la Legge delega 33 sulla Riforma dell’assistenza agli anziani. “Lavoro perché la vecchiaia sia un tempo non di scarto, ma di vita, come tutte le età – ha spiegato – Ho 78 anni e non ho desiderio di tornare indietro, perché le età vanno vissute in tutta la loro ricchezza e fragilità. La solitudine è il frutto dell’individualismo che è più terribile del Covid. Gli anziani hanno il diritto di abitare nelle loro case e la società ha il dovere di prendersi cura di loro, di noi. Quando ho presentato il Disegno di legge ho incontrato il ministro Giorgetti e gli ho spiegato che il punto non sono i soldi, ma la visione per cui gli anziani non vengano abbandonati. E poi se si attua l’assistenza domiciliare si risparmiano miliardi. È anche per questo che iniziative come ‘La salute a casa’ sono importantissime”.