L’incidente di Casal Palocco per un video acchiappaclick: 50 ore a velocità folle e uso di cannabis. “Se prendono qualcuno lo ammazzano”
A poche ore dalla tragedia che è costata la vita al piccolo Manuel Proietti, 5 anni appena, e che ha costretto la sorellina e la mamma ad un ricovero in ospedale per le ferite riportate in seguito allo schianto, le dichiarazioni si susseguono mentre si diffondono anche i video che gli youtuber hanno realizzato per la loro ennesima prodezza.
Accanto allo sgomento ed al cordoglio espresso dal sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri – affidati ad un tweet – ecco arrivare anche le dichiarazioni della viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci, dopo aver appreso che il drug test effettuato sul giovane, presumibilmente alla guida del suv Lamborghini, ne ha rivelato la positività alla cannabis.
“Al doveroso cordoglio per la famiglia e al ricordo di una piccola vittima che aveva tutta la vita da vivere – ha sottolineato Bellucci – deve seguire la presa di coscienza di quanto sia diffuso l’utilizzo di stupefacenti“. Ed ha proseguito puntando il dito “sulla deriva di talune sottoculture alimentate dal guadagno facile e dal web” ed invocando “un’azione coordinata dello Stato e di tutti quei soggetti privati che dovrebbero vigilare su chi utilizza le piattaforme monetizzando sulla base di condotte pericolose e diseducative“.
E nel susseguirsi di dichiarazioni rese dai vari testimoni della tragedia, una in particolare è destinata a rendere ancora più sconcertante il quadro che si delinea sui giovani a bordo del suv. Il padre di un compagno di scuola di Manuel, Alessandro Milano ha raccontato che “dopo l’incidente continuavano a filmare. Il padre di un altro bambino li ha ripresi e ha discusso con i ragazzi. Filmavano e il bimbo era morto“.
“Questa macchina sfrecciava da giorni. – ripetono i residenti di Casal Palocco, mentre depositano un omaggio per Manuel, sul luogo della tragedia – Andavano fermati”. In particolare, una signora che abita nel quartiere racconta: “Vedendo la velocità cui andava, ho pensato: questi se prendono qualcuno lo uccidono“.
E persino la condotta di chi ha noleggiato l’auto agli youtuber ha sollevato l’indignazione degli abitanti. Uno di loro spiega: “Il proprietario della concessionaria che ha affittato l’auto ai ventenni lo conosciamo tutti. Ieri è venuto dopo l’incidente ed era arrabbiato perché la macchina era rotta“.
Una volta resosi conto, però, della gravità della situazione Gabriele Morabito – questo il nome del noleggiatore del Suv – ha precisato: “Esprimo cordoglio alla famiglia del bimbo. Sono distrutto”. Ed ha poi continuato chiedendo di non essere colpevolizzato per aver svolto il proprio lavoro: “Le responsabilità verranno accertate da chi di dovere e chi ha sbagliato pagherà“.