Cronaca

Processo Willy: Gabriele Bianchi: “Non sono un assassino”

Fratelli Bianchi – Roma.Cronacalive.it

Gabriele Bianchi si difende durante il processo di secondo grado per l’omicidio di Willy: “Non sono un assassino”.

È sicuramente l’omicidio che ha colpito di più gli italiani negli ultimi anni. Il caso Willy Monteiro Duarte e la sua uccisione ha sconvolto milioni di persone, soprattutto per via della brutalità con cui è avvenuto un vero e proprio massacro di un innocente.

Per la giustizia italiana i colpevoli hanno nome e cognome, ma la legge prevede tre gradi di giudizio che dovranno essere ancora compiuti pima di emanare una sentenza definitiva. Il processo è infatti arrivato al secondo grado e si è aperto con le dichiarazioni spontanee di Gabriele, uno dei due fratelli Bianchi, entrambi condannati all’ergastolo.

Willy Duarte è stato ucciso a Colleferro nel settembre del 2020 in un pestaggio che, secondo la sentenza in primo grado, ha visto – oltre all’ergastolo dei fratelli Bianchi – anche la condanna a 23 anni per Francesco Belleggia e a 21 per Mario Pincarelli.

Dunque è partito il processo in secondo grado, dopo il ricorso in appello richiesto dagli avvocati dei fratelli Bianchi. A fare rumore sono le parole di Gabriele Bianchi, il quale parla del suo dolore per la morte di Willy, ma respinge le accuse di omicidio. Nonostante la condanna in primo grado all’ergastolo, infatti, Gabriele Bianchi di non essere un assassino.

Gabriele Bianchi: “Mi sono inginocchiato e ho chiesto scusa”

In occasione delle sue dichiarazioni spontanee, Gabriele Bianchi ha voluto parlare di ciò che sente e prova riguardo la vicenda e, soprattutto, di quello che si aspetta da questo processo di secondo grado. “Non è facile parlare di un ragazzo che non c’è più – ha affermato in aula Gabriele Bianchi – Non è vero che non ho mai parlato del dolore della famiglia. Ma mi sono inginocchiato e ho chiesto scusa“.

Nonostante la condanna, però, il fratello di Marco Bianchi – anche lui condannato all’ergastolo – ha affermato di non essere un assassino e di non sentirsi un uomo senz’anima. Le aspettative da parte degli imputati sono altissime: le parole di Bianchi, infatti, fanno capire quali saranno le richieste finali della difesa e le convinzioni dell’imputato, che in aula ha continuato a dire: Non sono un pazzo omicida“. Alla fine delle sue dichiarazioni, Gabriele Bianchi ha parlato anche del fatto che ora comprendere il dolore della famiglia di Willy, soprattutto ora che è diventato padre, ma chiede nuovamente di fare chiarezza: “Senza verità non c’è giustizia“.

Corte d’Appello di Roma – Roma.Cronacalive.it

L’omicidio di Willy

La sera del 20 settembre 2020 Willy Monteiro Duarte veniva brutalmente ucciso a seguito di un violento pestaggio fatto di calci e pugni da parte di più persone. Il ragazzo si trovava lì per via di un battibecco da parte di alcuni suoi amici, e che lo aveva visto intervenire per riappacificare gli animi e sedare la tensione.

Tuttavia, secondo le testimonianze riportate durante il processo di primo grado, l’intervento dei fratelli Bianchi avrebbe scatenato un parapiglia generale, a cui è seguita una rissa. Ad avere la peggio è stato proprio Willy il quale, colpito violentemente da calci e pugni, ha perso la vita pochi minuti dopo l’aggressione. Dopo la sentenza di primo grado, gli avvocati dei fratelli Bianchi hanno annunciato ricorso e si attende dunque la conclusione del secondo appello che potrebbe confermare o rimodulare le sentenze precedenti.